Ode a David Lynch
Quest’anno il cinema ha perso uno dei suoi visionari più straordinari: David Lynch. Regista, pittore, musicista e narratore di mondi sospesi, Lynch ha saputo trasformare ogni scena in un’esperienza unica, dove il reale e il surreale si fondono, dove il quotidiano nasconde l’inquietudine più profonda. I suoi film non sono semplici storie: sono poetiche del silenzio e del rumore, del sogno e dell’incubo, dell’inspiegabile che abita dietro la porta accanto. Twin Peaks, Eraserhead, Blue Velvet e Mulholland Drive hanno ridefinito il modo di raccontare il cinema, lasciando segni indelebili nell’immaginario collettivo e nella nostra percezione della realtà. Con Lynch, il cinema diventa esperienza sensoriale, emozionale, intima, e ogni dettaglio — un sussurro, un’ombra, un suono stridente — ha il peso di un enigma.
Per celebrare il suo universo unico, abbiamo creato due manifesti esclusivi. Il primo è dedicato a Twin Peaks, con la frase: "We are like the dreamer, who dreams and then lives inside the dream, but who is the dreamer?" Un invito a riflettere sul sogno e sulla coscienza, sul confine labile tra realtà e immaginazione, che è il cuore di tutta la poetica lynchiana. Il secondo manifesto rende omaggio a Eraserhead, con la frase:
"In the heaven everything is fine" Una citazione semplice eppure inquietante, capace di condensare la tensione tra innocenza e inquietudine, tra leggerezza e straniamento, che permea ogni fotogramma del film.
Questi manifesti sono pensati per trasportare chi li osserva nei mondi enigmatici e surreali di David Lynch. Composizioni essenziali e font misurati lasciano spazio ai dettagli e alle parole, evocando l’atmosfera sospesa, inquietante e poetica tipica dei suoi film. Ogni elemento è calibrato per richiamare l’intensità emotiva, il mistero e la profondità della sua poetica cinematografica, trasformando i manifesti in finestre sui suoi universi che restano impressi nella memoria.
